martedì 4 gennaio 2011

MARK ZUCKERBERG UOMO DELL'ANNO 2010 PER LA RIVISTA TIME


Ogni volta che effettuo il facebook login penso a Mark Elliot Zuckerberg il creatore di facebook. Più diventa popolare facebook e più diventa popolare lui, infatti è stato riconosciuto dal settimanale “Timeuomo dell’anno 2010 per aver cambiato il modo di vivere di gran parte del mondo connettendo attraverso il mitico social network, più di 500 milioni di persone .

Ma non tutti sono d’accordo con la scelta del direttore del Time (Richard Stengel) , infatti i lettori della famosa rivista in un sondaggio online avevano scelto con oltre 380 mila preferenze, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange. Ma il direttore della rivista insieme ai suoi collaboratori più importanti hanno deciso per il titolo di uomo dell’anno 2010 il fondatore di facebook.


Per spiegare questa decisione ai lettori del Time il direttore ha pubblicato un articolo nella sua rivista intitolato “ Perché abbiamo scelto Zuckerbrg” :

Ho un grande rispetto sia per Zuckerbrg che per Assange entrambi esprimono un desiderio di trasparenza e apertura, ma il modo in cui i due cercano di ottenere questa trasparenza è totalmente diverso, infatti Zuckerberg da la possibilità alle persone di condividere di loro spontanea volontà, l’informazione con l’idea di dare a queste persone più potere. Mentre Assange
attacca i governi e le grandi istituzioni attraverso una trasparenza involontaria con l’obbiettivo di depotenziarli. Il fondatore di Wikileaks vede il mondo pieno di nemici , al contrario del fondatore di facebook che considera il mondo ricco di potenziali amici e per il momento ne a trovati più di 500 milioni. Essere nominati persona dell'anno non è e non è mai stato un onore - conclude il direttore -. E' il riconoscimento del potere di alcuni individui nell'influenzare il nostro mondo e Mark Elliot Zuckerberg l’ha influenzato alla grande.

Lo scorso hanno il titolo di uomo dell’anno era stato rilasciato al capo della Federal Riserve Ben Bernanke, invece nel 2008 è toccato al presidente Usa Barack Obama, e nel 2007 a Vladimir Putin.

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